TRIESTE IN BIANCO E NERO NELLE FOTOGRAFIE DI ADRIANO DE ROTA

Nell’occasione del centenario dalla nascita, la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, in collaborazione con il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, dedica al fotografo Adriano de Rota una retrospettiva con focus sugli anni Cinquanta e Sessanta, allorché Trieste è percorsa da un incontenibile fremito di rinnovamento destinato a mutarla radicalmente.

 

Una nuova visita guidata gratuita è in programma per mercoledì 30 agosto, alle ore 17.00, nella sala Selva di palazzo Gopcevich in via Rossini 4. I visitatori potranno compiere un sorprendente viaggio tra immagini di personaggi noti o sconosciuti, luoghi, oggetti, costumi e tendenze. Il percorso narrativo si snoda in tre momenti: la città allo specchio, riflessa in luoghi ed eventi; lo sport, a cui de Rota dedica particolare attenzione, raccontato attraverso gli scatti dedicati a Nino Benvenuti, Fausto Coppi ma anche ai bambini della Ginnastica Triestina; il tempo libero trascorso in teatro, con la Callas o un giovanissimo Abbado, al cinema, in nuovi divertimenti sino al rito del bagno triestino.

 

Visite guidate gratuite alla mostra proseguiranno fino al 3 settembre, con questa programmazione: 28 e 30 agosto e domenica 3 settembre, sempre con inizio alle ore 17.00.



[fonte: comunicato stampa Comune di Trieste]
[foto: spaziowhite.com]

Il ricordo di Ugo Borsatti dell’amico e collega Adriano de Rota

 

La mostra di de Rota al Gopcevich


Approfittando dell’apertura festiva, domenica mi sono recato a vedere la mostra di Adriano de Rota, il grande fotografo scomparso da poco. Devo dire che sono rimasto molto favorevolmente colpito per la bellissima esposizione. È stata una visita molto emozionante, anche se un po’ triste. Una grande emozione vedere quelle immagini di momenti di cronaca e di sport, durante i quali molto spesso mi ero trovato accanto al grande Adriano. Oltre a quasi tutti gli avvenimenti importanti della vita cittadina, cui erano presenti i fotografi dei quotidiani locali, sia de Rota che io ci si ritrovava puntualmente in occasione dei maggiori appuntamenti con lo sport, primi fra tutti gli incontri casalinghi della Triestina, militante in serie A. Lavorando per i numerosi giornali sportivi nazionali (La Gazzetta dello Sport, Calcio Illustrato, Stadio, Tuttosport, Corriere dello Sport) ma in particolare per le testate locali (II Piccolo, Piccolo Sera, Messaggero Veneto, Gazzettino) era nostra cura cercare di offrire ai lettori azioni e gol dell’Unione, per cui ci si piazzava normalmente dietro la porta della squadra ospite. Talvolta accadeva che venisse decretato un rigore da tirare nella porta opposta ed allora io e Adriano si partiva di corsa, appaiati, per raggiungere l’altra rete e documentare l’eventuale gol. Ricordo che il pubblico ci incitava, come se stessimo partecipando ad una gara di atletica. E, pensando al Grezar, rivedo ancora de Rota con la sua Speed Graphic, la favolosa macchina dei “fotoreporter americani” conosciuta da tutti attraverso i film dell’epoca. Grande emozione, ma anche un po’ di tristezza, dicevo. Sì, pensare che, dopo diciassette anni di oblio, l’Archivio de Rota, ceduto, come il mio nel 2000, sia stato valorizzato solo oggi con una bellissima Mostra, veramente degna di un Grande come Adriano (che però per un soffio non è riuscito ad arrivare al centesimo compleanno per vederne l’inaugurazione), è una cosa che ti fa stringere il cuore. Va dato merito comunque al Comune di Trieste che ha voluto e saputo crearne il perfetto allestimento per ricordarlo. Ugo Borsatti

 


[Ugo Borsatti – Foto Omnia | www.ugoborsatti.it]

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